Transiberiana, consigli e info utili per organizzarla

Tutte le dritte e le informazioni per preparare un viaggio fai-da-te sulla mitica ferrovia russa.

Ogni persona che aveva saputo di questo mio viaggio su strada ferrata in Russia mi chiedeva stupita come avessi fatto a compiere una simile traversata da sola. In che modo mi ero preparata, quanto costa, quanto tempo è necessario, come funziona il sistema ferroviario russo…Insomma ai loro occhi era un po’ come se fossi arrivata al polo sud in solitaria: “Transiberiana” è una parola che richiama alla mente un viaggio epico e complicato. Ebbene, il viaggio è sì epico, ma in realtà non è poi così complicato come sembra.

Quindi, anche se in questo blog in genere racconto delle mie esperienze di viaggio piuttosto che di consigli di viaggio, ho pensato di scrivere un articolo per aiutare le persone ad affrontare la programmazione della Transiberiana. Tutto sommato anche io prima di intraprendere questa avventura mi sono trovata a fare i conti con domande, dubbi e anche paure, per cui se posso esservi d’aiuto e darvi qualche consiglio ne sono ben lieta!

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TRANSIBERIANA, TRANSMONGOLICA, TRANSMANCIURIANA

La Transiberiana non è un treno, ma un percorso ferroviario che attraversa la Siberia meridionale e quello che in Russia chiamano il Far East, ovvero l’ultimo lembo orientale di questa sconfinata area.

A volte si usa genericamente il termine “Transiberiana” per indicare anche la Transmongolica e la Transmanciuriana; in fin dei conti non è poi così errato dal momento che entrambe le ferrovie si possono definire diramazioni della Transiberiana russa.

La Transiberiana è il tratto che va da Mosca a Vladivostok passando lungo i confini russi meridionali. Ciò vuol dire che il treno attraversa solo la parte sud della Siberia.

La Transmongolica invece collega Irkutsk (città russa sul lago Bajkal) a Ulaan Bator (la capitale mongola) e prosegue fino a Pechino attraversando trasversalmente la Mongolia e un breve tratto della Cina del Nord.

I treni della Transmanciuriana infine si diramano da Chita, città russa della Siberia Orientale, entrano in Manciuria (una delle province cinesi) e passando per Harbin arrivano fino a Shenyang.

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IL TEMPO

Se si desidera fare un viaggio simile non si può prescindere dal tempo. La Russia è immensa e i treni che viaggiano lungo la ferrovia non sono poi così veloci. L’intero tratto da Mosca a Vladivostok senza scendere a visitare le varie città lungo il tragitto richiede una settimana di viaggio. Quindi, a meno che non siate in anno sabbatico, pensione, o stiate facendo il giro del mondo, nel programmare un viaggio di questo tipo tenete sempre presente il tempo di cui disponete. Nel farlo pensate alle località volete visitare e quanti giorni potete rimanervi. Dopodiché dovete capire quanto tempo il treno impiega a percorrere le distanze tra le città che avete scelto. Per farvi un’idea, ma anche per acquistare i biglietti online, andate sul sito delle Ferrovie russe: www.rzd.ru. Sulla home page, in alto sulla destra troverete la dicitura “EGN.RZD.RU”, cliccateci e vi rimanderà al sito in inglese. Cliccate su “passengers” e digitate la stazione di partenza, di arrivo e la data e iniziate la vostra ricerca. Tenete sempre presente che gli orari indicati sono quelli di Mosca. Tutto il sistema ferroviario russo è allineato al fuso orario della capitale. Per fare un esempio, se sul biglietto c’è scritto che il treno parte da Vladivostok (città che sta a +7 ore rispetto a Mosca) alle 8 vuol dire che partirete quando nella capitale sono le 8, ma a Vladivostok le lancette segnano le 15:00.

Il mio caso è un po’ particolare: io disponevo di molto tempo e questo viaggio lo tenevo custodito “nel cassetto” da anni, quindi ci ho messo un bel po’. Ho visitato molte località lungo la ferrovia e ho evitato di fare una “toccata e fuga” nelle varie tappe. Inoltre per tornare non ho preso un aereo, ma ho ripercorso la Transiberiana anche al ritorno visitando altre città nel tornare indietro. Per questo, il mio viaggio è durato circa due mesi, ma nonostante ciò ho visto solo una piccola parte di questo sterminato paese.

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Uno stachan (bicchiere) delle ferrovie russe

QUANDO

Se proprio volete vedere la Siberia ammantata di neve e siete disposti a sopportare temperature glaciali al di sotto dello zero (il che potrebbe anche essere), per voi va bene anche l’inverno. Se invece non volete ibernarvi, beh i momenti migliori sono la primavera e l’estate. E fino a qua mi pare abbastanza ovvio e ci arrivavate anche da soli, suppongo; io però vorrei darvi un altro consiglio: optate per la primavera, in particolare nei mesi di maggio e giugno, piuttosto che in piena estate. Questo per due motivi. Il primo è che a dispetto del nome, la Siberia non è affatto sempre fresca: il clima continentale le regala inverni rigidissimi quanto estati caldissime e terribilmente umide, con temperature che oscillano tra i 30 e i 34°C. Il secondo motivo è che in luglio e agosto la ferrovia è frequentata da moltissimi russi che utilizzano il treno per spostarsi da una parte all’altra del paese poiché i voli interni sono piuttosto cari, specialmente se comparati alla platzkart (la terza classe) dei treni. Se non scegliete la primavera potreste quindi avere problemi a trovare facilmente posto. A me, ad esempio, è capitato di rimanere bloccata per sei giorni a Vladivostok.

VISTO

Diciamoci la verità: il visto russo è una grande seccatura! Ed è l’unica parte complicata dell’intero viaggio. Non che sia difficile da ottenere, ma richiede vari passaggi e accortezze. Tra le altre cose bisogna presentare una lettera di invito. Detta così sembra una missione impossibile, ma niente paura, è in realtà una formalità che può essere sbrigata dall’albergo o l’ostello in cui alloggerete. Chiedetelo espressamente al momento della prenotazione e lo faranno con una piccola commissione, generalmente sui 10 euro.

La fototessera deve essere recente e soprattutto con il viso ben visibile e scoperto. È un consiglio da non sottovalutare: ad alcune persone è stato richiesto di rifare la foto…ma tanto il personale di confine non sarà mai veramente convinto che quelli nella foto sarete voi e vi guarderanno sempre con aria interrogativa.

L’assicurazione sanitaria è obbligatoria, ma non potete scegliere qualsiasi compagnia assicuratrice: l’Ambasciata di Russia ne accetta solo alcune (la lista è sul sito alla sezione dei visti). Seguite nel dettaglio tutto ciò di cui l’agenzia di assicurazioni deve scrivere sulla vostra polizza (anche per questo troverete le informazioni necessarie nel sito apposito). 

Quando avrete tutte le scartoffie dovrete prendere un appuntamento all’ambasciata per presentare tutta la burocrazia richiesta.

img_3850pMa io non vi spiegherò come ottenere il visto, per farlo basta seguire le indicazioni del sito dell’Ambasciata russa nel quale troverete tutti i dettagli o, se preferite, mettete tutto in mano ad un’agenzia che si occupa di visti. Ciò su cui vorrei farvi riflettere è:

1) Il normale visto turistico vi permette di rimanere per un massimo di 30 giorni con una singola entrata.

2) La Russia non è un paese, bensì un continente. È semplicemente immensa e voi volete visitarla in treno.

Questo vuol dire che dovete organizzare la vostra Transiberiana tenendo da conto il punto 1 e il punto 2. La domanda da farsi è dunque: mi bastano 30 giorni? E, se dovete farveli bastare, allora bisognerà che torniate in aereo (cosa che in realtà tutti fanno, solo io, a quanto pare, sono l’essere bizzarro che ha percorso in treno sia l’andata sia il ritorno). Inoltre se volete arrivare fino allo splendido e affascinante Far East, il numero delle tappe in cui potrete fermarvi con un normale visto di 30 giorni è inversamente proporzionale alle distanze che dovrete percorrere. Quindi la possibilità di vedere molte località si assottiglia.

I BIGLIETTI

La Transiberiana non è un Inter Rail, quindi non si acquista nessun pass. Funziona come una normalissima ferrovia: si sceglie la tratta, il giorno, l’orario, la classe e si compra quello specifico biglietto.

I biglietti si possono acquistare alle stazioni ferroviarie dalle macchinette automatiche, che dispongono anche di schermate in inglese e generalmente di un addetto che vi potrà aiutare nell’acquisto, o agli sportelli.

Una comoda opzione, specialmente se volete assicurarvi i primi biglietti del vostro viaggio è quella online sul sito delle ferrovie russe www.rzd.ru. Se scegliete quest’ultimo metodo tenete presente che per comprare dovrete registrarvi al sito e che i biglietti sono acquistabili solo 2 mesi prima della partenza. Io personalmente non ho avuto nessun problema ad accaparrarmi i biglietti online dall’Italia, ma una volta in Russia il sito non accettava il pagamento elettronico. Da quello che ho capito è un problema che ho avuto solo io, legato alla mia carta di credito, ma a me è successo, motivo per cui la maggior parte delle volte ho dovuto comprare i biglietti alle stazioni, dove la quasi totalità degli impiegati parla solo russo.

Ricordate sempre, come dicevo qualche riga più su che tutti gli orari di partenza e arrivo dei treni sono allineati al fuso orario di Mosca.

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LE CLASSI E LA VITA SUL TRENO

Sulla Transiberiana esistono la seconda classe, detta kupe, e la terza classe, la mitica platzkart. In realtà per brevi percorsi o traversate di una sola notte è possibile acquistare anche posti a sedere in normali vagoni.

I kupe sono divisi in scompartimenti per quattro persone, mentre in platzkart non c’è alcun tipo di divisorio, si tratta di un unico “vagone-dormitorio”.

In ogni vagone ci sono due provodnitse che si alternano nei turni diurni e notturni. La provoditsa (se si tratta di uomo, evento più raro, il provodnik) è una figura a metà strada tra il controllore e l’addetto alle pulizie. In poche parole si tratta di un supervisore, una sorta di capo vagone. Tra le loro mansioni rientrano: controllare i biglietti, dare ad ogni passeggero asciugamani e lenzuola pulite, vendere cibo, pulire vagoni (bagni compresi) e assicurarsi che il samovar funzioni sempre.

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Platzkart

Il samovar, o bollitore di acqua, è una salvata. Ce n’è uno in ogni vagone ed è molto usato per preparare caffè, tè e zuppe liofilizzate. La provodnitsa vi darà gratuitamente un bicchiere con il quale potrete farvi tè e caffè; lo stachan (che in russo significa “bicchiere”) delle ferrovie russe è molto carino e decorato, ma non ve lo potete portare via a meno che non lo compriate; quindi prima di scendere dovrete riconsegnarlo…la provodnitsa si segna tutto e non  le sfugge nulla! 

A proposito, per quanto riguarda il cibo, dimenticatevi di sfamarvi nel vagone ristorante. Nonostante il nome non è affatto attrezzato come tale. Lì potete trovare al massimo qualche bevanda e snack, ma non veri e propri pasti. Per quelli dovrete provvedere da voi. Fate la spesa prima di salire sul treno, procuratevi della frutta, magari preparatevi qualche panino e se il vostro viaggio richiede giorni, una buona idea sono le zuppe liofilizzate che si trovano facilmente in qualsiasi supermercato. Basterà riempire la ciotola con l’acqua bollente e aspettare qualche minuto. Sul treno le provodnitse passano di tanto in tanto con dei carrelletti, ma vendono solo patatine, barrette di cioccolata, bustine di tè o caffè e qualche pirojki (una sorta di frittella russa, molto buona). Scoprirete poi che il cibo non sarà mai un problema se viaggiate in platzkart poiché la gente vi offrirà spesso qualcosa da mangiare.

Oltre al samovar, ogni vagone dispone di aria condizionata e due display che segnano l’ora (quella di Mosca), la temperatura interna e se i bagni sono occupati.

Le prese della corrente sono poche non più di cinque e generalmente posizionate all’inizio o alla fine del vagone, vicino ai bagni. Questo vuol dire che caricare telefono, tablet o qualsiasi dispositivo elettronico può essere snervante quando si viaggia con altre cinquanta persone. Il consiglio è portarsi un caricatore portatile da usare quando le prese non sono libere.

Sulla porta dello scompartimento privato delle provodnitse è affisso un cartello con l’elenco dettagliato di tutte le fermate che il vostro treno percorrerà e i rispettivi orari di arrivo e partenza da ogni stazione. In questo modo potrete farvi un’idea di quanto tempo il treno stazionerà in un posto nel caso vogliate scendere a comprare qualcosa, fumare (all’interno del treno è proibito) o semplicemente sgranchirvi le gambe.

Sia la seconda sia la terza classe dispongono di letti che dovrete farvi da voi con le lenzuola, pulite e impacchettate, che la provodnitsa vi darà all’inizio del viaggio. Poco prima di arrivare alla vostra stazione dovrete riconsegnarle insieme agli asciugamani.

In ogni vagone ci sono due soli bagni. Se viaggiate in kupe dovrete utilizzare il bagno alternandovi con una trentina di persone, ma se siete in platzkart i vostri compagni di viaggio saranno più o meno cinquanta. Tenetelo ben in mente. Questo significa che la possibilità di trovare la toilette spesso occupata è una certezza, soprattutto la mattina quando i passeggeri vogliono darsi una sciacquata o fare i bisogni. I bagni sono molto spartani, ma sempre puliti e provvisti di carta igienica.

Ah, quasi dimenticavo: niente docce in nessuna classe. Quindi se lavarvi a pezzi per più di un giorno non è per voi, allora scegliete tratte non troppo lunghe.

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SICUREZZA E PRECAUZIONI

La Russia è un paese incredibilmente sicuro. Pur essendo una donna che viaggiava sola e in totale autonomia non solo non mi è mai capitato nulla, ma non mi sono neanche mai sentita in pericolo o minacciata. Detto questo, è sempre bene agire secondo il buon senso in qualsiasi parte del mondo si viaggi.

I treni russi sono molto sicuri dal momento che ogni vagone è costantemente vigilato e pulito dalle due provodnitse. Alle stazioni ferroviarie ci sono sempre poliziotti o soldati quindi non c’è pericolo di essere aggrediti o scippati. Tuttavia è ragionevole portare con sé gli oggetti di valore come il passaporto, il denaro, fotocamere e telefoni quando si scende dal treno per sgranchirsi le gambe o anche solo quando ci si allontana dal proprio posto. Per i bagagli grandi invece non c’è bisogno di preoccuparsi.

ITINERARI…la mia esperienza

Pressoché la totalità dei viaggiatori percorre Mosca-Irkutsk con una breve sosta a Ekaterinburg per poi finire in Mongolia o direttamente a Pechino. È un percorso molto gettonato. Io ero già stata in Cina anni addietro, quindi non ero granché interessata ad arrivare fino alla capitale cinese o ad andare in Manciuria. Ho però attraversato l’intera Transiberiana da Mosca (in realtà sono partita da San Pietroburgo) a Vladivostok e mi sono anche recata anche in Mongolia, (che vuol dire che sono entrata due volte in Russia, all’inizio del viaggio e una seconda volta dalla Mongolia. Per fare questo bisogna espressamente richiedere un visto a doppia entrata prima di partire).

La Siberia è affascinante, ma nessun tratto è meraviglioso come l’ultimo: lo stupefacente Far East. Lì (da Chita a Vladivostok) i paesaggi sono di una bellezza commovente. Il resto della Siberia invece potrebbe deludere alcuni poiché a parte qualche splendido bosco di betulle si tratta per lo più di piane acquitrinose. Quindi se potete, evitate di vedere tutti i paesi in una volta sola: la Cina e la Mongolia sono posti così interessanti e variegati che, secondo me, meritano un viaggio a parte. Se siete davvero interessati alla Russia o alla Siberia “limitatevi” alla Transiberiana. Quasi tutti invece troncano il viaggio a Irkutsk per dirigersi a sud perdendosi così i migliori paesaggi siberiani e alcune interessantissime città come Chita, Khabarovsk, Komsomolsk na Amure, Vladivostok.

COSTI

Tanti bei consigli, informazioni, racconti, ma di sicuro vi starete chiedendo: “Sì, vabbè, ma veniamo al dunque, quanto costa?”

Il viaggio in Transiberiana non è costoso. Però questo dipende anche da voi. Kupe o platzkart? La scelta fa la differenza. Sebbene la seconda classe non abbia nulla a che vedere con il lusso, la differenza di prezzo tra le due non è indifferente. Un posto in kupe costa in media più del doppio di uno in platzkart. Se scegliete di viaggiare in seconda classe potreste trovarvi a spendere un bel po’ dato che le tratte sono generalmente molto lunghe.

Per darvi un idea dei costi, io ho pagato 136 euro la tratta Vladivostok-Ekaterinburg (6 giorni di treno) in platzkart. Come vi ho detto, i prezzi dei biglietti sono abbordabili, ma lo stesso percorso in kupe mi sarebbe costato sui 400 euro. Per percorsi brevi (pensate alla russa, per “breve” intendo 10-12 ore di treno) potete risparmiare ulteriormente se acquistate un posto su normale sedile. Io l’ho fatto più di una volta e ad esempio San Pietroburgo-Mosca (700 chilometri, una notte di viaggio) mi è costata solo 10 euro. Neanche a dirlo, in questo caso dovrete dormire seduti, come in aereo.

Treni a parte, la Russia non è affatto costosa e se optate per ostelli piuttosto che veri e propri alberghi potrete risparmiare moltissimo dormendo con soli 5 euro a notte.

Per concludere, diciamo che la Transiberiana può essere un viaggio estremamente economico a patto che siate disposti ad adattarvi.

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CONSIGLI…ecco alcune piccolezze che potranno tornarvi molto utili in un viaggio simile.

Il primo consiglio suonerà abbastanza ovvio: portatevi qualche lettura e un po’ di musica per passare il tempo. Dal momento che vi aspettano molte ore, se non addirittura giorni interi, in uno scompartimento, avere qualche distrazione oltre al paesaggio sarà piacevole; specialmente se non avete la fortuna di padroneggiare la lingua del posto, abilità che vi permetterebbe di parlare con gli altri passeggeri visto che i russi sono dei gran chiacchieroni.

Portate con voi delle salviettine umidificate, sono una buona idea per l’igiene in un contesto in cui ci sono pochi bagni e nessuna doccia.

Anche un frasario russo può esservi d’aiuto poiché, eccezion fatta per San Pietroburgo e Mosca, in altre città l’inglese non è molto conosciuto. I russi sono persone gentilissime, ma la stragrande maggioranza di loro vi parlerà dall’inizio alla fine nella sola lingua che conosce: il russo, tra l’altro convinti che voi capiate tutto quello che vi dicono. Inoltre, personalmente cerco sempre di imparare qualche frase e delle parole nella lingua del posto in cui vado perché questo mi permette di entrare meglio in contatto con la realtà locale e alle persone fa molto piacere vedere che uno straniero si sforza di parlare la loro lingua.

Sembrerà una banalità però non posso non consigliarvi di dotarvi di una buona dose di spirito di adattamento e ironia. Non si tratta di un viaggio estremo, tuttavia passare lunghi periodi in un treno con degli sconosciuti e trovarsi in località in cui le infrastrutture turistiche non sono granché sviluppate, lo richiede. Si tratta di due qualità (ironia e adattamento) che si riveleranno preziose specialmente se avete un budget limitato, ma soprattutto se volete addentrarvi meglio nella realtà russa. Non fatevi spaventare dal concetto di terza classe: in platzkart potrete vivere al meglio la Russia, immergervi nella sua cultura ed entrare a contatto con il suo popolo.

Ma il miglior consiglio che posso darvi per un viaggio simile è: fatelo! La Transiberiana è una di quelle cose che, come si suol dire, ci vuole più a pensarla che farla…per me è stato più complicato far crescere un tappeto erboso nel mio giardino che sbolognarmi tutta la Russia in treno. 

Quindi, che aspettate? Pronti a partire?

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Stazione ferroviaria di Vladivostok

Transiberiana, l’epico viaggio sulla strada ferrata più lunga al mondo

Da slow food in poi tutto ciò che è lento, o appare tale, fa tendenza.

Il mio viaggio in treno attraverso la Russia però, non è, e non vuole essere, una trovata pubblicitaria per cavalcare la moda del momento. Io non sono partita con l’intento di fare lo “slow journey” che, a dirla tutta, di questi tempi si vende pure bene. I motivi che mi hanno spinto a percorrere in solitaria cinque fusi orari in terza classe attraverso la Siberia sono molteplici. Ma procediamo con ordine. 

Tutto ebbe inizio quando lavoravo all’Istituto di Cultura di Tokyo. Correva l’anno 2009 e io, catapultata nell’alienate realtà lavorativa nipponica, condividevo l’ufficio con Massimo, un simpaticissimo sociologo di Roma dai capelli biondi sempre arruffati, al quale era impossibile non volere bene. Era lì per un qualche studio sociologico sul Giappone, quale migliore paese per un sociologo! Durante una serata passata in un’izakaya, tra una birra e un’altra prima di passare la notte a sgolarci in uno degli innumerevoli karaoke multi piano di Tokyo, mi chiede: “Come pensi di tornare in Italia?” La domanda mi spiazza dal momento che non avevo preso in considerazione alcun’altra opzione se non la più ovvia: volare da Tokyo a Roma. Massimo, visibilmente deluso, ma senza perdersi d’animo di fronte alla banalità del mio biglietto aereo, mi propone entusiasta un’alternativa: “Perché non torni in treno, sulla Transiberiana?”

Prima di allora avevo sentito sporadicamente parlare di questa lunga ferrovia, ma ne sapevo così poco che mi sembrava più una leggenda che un reale percorso ferroviario, come l’uomo delle nevi o i castelli scozzesi infestati di fantasmi, quei fenomeni mezzo veri mezzo frutto della fantasia a cui non sai se credere. Non ricordo bene come, né perché, ma da quando Massimo mi mise la pulce nell’orecchio iniziai a leggere, a fare ricerche sulla Transiberiana. Col tempo scoprii che l’idea mi intrigava alquanto. Scoprii che c’era un altro modo di viaggiare, lento, profondo, totalizzante. Scoprii che volevo assolutamente fare questa esperienza, anche se non sapevo precisamente da dove iniziare o come funzionasse il sistema ferroviario russo né tanto meno il “sistema Russia”.

Accantonai per anni quello che era ormai diventato un sogno ingombrante. La Transiberiana non è un viaggio che si può dare per scontato, almeno non dal punto di vista del tempo a disposizione: solo per percorrere il tratto di andata da Mosca a Vladivostok senza mai scendere ci vogliono sette giorni di viaggio. Ma infine, per una serie bizzarra di eventi mi trovai su un autobus diretto a Vilnius. Prima tappa di un viaggio che sarebbe durato più di due mesi.

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Transiberiana

La Transiberiana è stato per me “il Viaggio”.

L’idea di percorrere un intero continente via terra su uno dei mezzi più romantici che ci sia, il treno, è per la mia anima irrequieta un’esperienza affascinante.

Da sola, senza alcun itinerario preimpostato, nessuna nozione di russo se non un frasario che usavo pronunciando le parole in maniera ignobile, tanta curiosità ed eccitazione, spirito di adattamento e un pizzico di paura: questo il bagaglio con il quale sono partita per la strada ferrata più lunga al mondo.

Giusto qualche numero per farsi un’idea: 7 anni per decidermi a partire, 20000 chilometri tra andata e ritorno, 2 mesi, migliaia di foto, 15 capitoli di reportage, 25 pagine di articoli e un video, questo, che spero vi piacerà.